Cosa è utile sapere sull’acquario tropicale prima di acquistarne uno

Una delle sfide che più appassionano gli amanti dell’acquariofilia è quello di ideare e allestire un acquario tropicale in acqua dolce, con pesci tropicali.

Tra gli acquari tropicali e quelli di acqua dolce vi sono delle differenze non di poco conto riguardo a più fattori come l’ambiente da progettare, i parametri chimici e fisici dell’acqua cui tenere conto e altri ancora.

La scelta della vasca e l’ideazione dell’ambiente che si vuole creare sono tra di loro interdipendenti; infatti le dimensioni potrebbero variare se ad esempio si vuole allestire un ambiente amazzonico o ricreare un ambiente dove vive una determinata specie di pesci, insomma inventare e determinare la tematica della vasca rispettando così l’ambientazione e la specie di pesci o organismi che si inseriscono.

Un altro fattore da considerare è il posizionamento dell’acquario che deve essere scelto lontano da porte e da zone di passaggio e lontano da zone battute dal sole per evitare la proliferazione di alghe.

Un’ultima cosa che devi sapere sull’acquario tropicale è la seguente: per un acquario di tale nome è consigliabile una vasca da 200-300 litri poiché è più facile da gestire in fase di manutenzione e consentirà un allestimento più fantasioso con potenziali future aggiunte.

Tecnica dell’acquario (illuminazione, filtraggio, movimento, riscaldamento)

L’acquario per poter funzionare al meglio ha bisogno di accessori di carattere tecnico utili per tutti gli acquari.

Uno di questi è l’illuminazione che di solito è fornita con i neon T5 reperibili in commercio, collegati con un potenziometro per controllare la luminosità desiderata.

Ma anche le barre a Led costituiscono un ottimo sistema di illuminazione.

Il filtraggio è anche importante nel complesso che forma un acquario, i filtri possono essere posti sia esternamente che internamente alla vasca.

Anche le pompe di movimento sono fondamentali per la buona riuscita dell’opera in quanto assicurano un continuo scambio gassoso con l’esterno e quindi l’ossigenazione dell’acqua ed evitano che in vasca si formino delle zone di ristagno.

Le pompe in commercio sono molteplici e sono scelte in base alla specie di pesci presenti in vasca e in base al volume d’acqua da movimentare e alla ricchezza dell’ambiente creato.

Il riscaldamento per un acquario tropicale dovrà essere impostato su una temperatura di 25°/26°C ottenibile per mezzo di un termo riscaldatore parametrandolo a 1watt/litro; invece per i mesi molto caldi è utile dotarsi di un refrigeratore per acquari oppure.

Allestimento: cosa devi sapere sull’acquario tropicale

L’allestimento dell’interno dell’acquario sarà arricchito con rocce e ghiaia di fiume lavata per il fondo, o rocce sintetiche ben disposte in maniera tale da comporre opportuni nascondigli per i pesci ma consentendo il passaggio dell’acqua evitando di formare zone stagnanti.

Per le piante si potranno utilizzare piante a diversa altezza, basse d’avanti, medie al centro e alte posteriormente in modo da dare un effetto di profondità all’interno della vasca.

Un’altra cosa da sapere sull’acquario tropicale è che bisogna tenere conto che l’acquario è molto pesante e pertanto è opportuno che si provveda a dotarsi di un robusto piano d’appoggio ben livellato e stabile.

L’acqua per pesci tropicali per acquari che deve essere inserita in vasca deve provenire obbligatoriamente da un impianto di osmosi inversa.

Se si inserisce acqua di rubinetto bisogna trattarla con il biocondizionatore che abbatte le sostanze come i metalli pesanti, il cloro e altre impurità dannose per i pesci.

I valori del ph devono variare tra 6,5 e 7,5

Kh (da 3 a 10), nitrati, nitriti e ammoniaca, integratori di Sali minerali e jodio.

Terminata la sistemazione dell’acquario e trascorso un mese per la fase di rodaggio, si possono introdurre i pesci esotici da acquario.

Si introdurranno prima delle specie non esigenti dal punto di vista nutrizionale, per i pesci si introdurranno un gruppetto di 6 pesci come i guppy o portaspada in modo da salvaguardare il sistema da troppe elementi inquinanti.

Si aggiungono altresì dei gamberetti caridina o pesci botia macracanthus che svolgono la funzione di pulitori del fondo coì da evitare la decomposizione del rifiuto dei pesci o del cibo non consumato.

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